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      - Anche la narrazione di Macro e degli annalisti che da lui attinsero, che Alba sin dal tempo della sua caduta non fosse più retta da re, ma da dittatori annuali (DIONISIO, 5,74; PLUTARCO, Romul., 27; LIV., 1,23), è probabilmente una induzione, concepita dietro l'instituzione da lui conosciuta dell'annuale dittatura sacerdotale d'Alba, simile senza dubbio a quella di Nomentum, nella quale instituzione avrà d'altronde avuto ingerenza la posizione democratica del suo promotore. È tuttavia incerto, se la conclusione sia valida e l'abolizione dell'autorità regia in Roma non potesse aver posteriormente cagionato il cambiamento della dittatura d'Alba in una carica annuale, ancorchè Alba, al tempo della sua caduta, fosse retta da dominatori perpetui. Tutte queste magistrature latine concordano essenzialmente tanto nella sostanza quanto nei nomi coll'ordinamento stabilito in Roma dalla rivoluzione in modo che non è abbastanza chiarito dalla sola eguaglianza delle fondamentali condizioni politiche.
      (24) Secondo ogni apparenza, Velitrae, benchè situata nella pianura, è di origine volsca, e quindi colonia latina; Cora, invece, sulle montagne dei Volsci, è di origine latina.
      (25) Nella lista delle trenta città federali latine, la sola che possediamo e che ci fu tramandata da DIONISIO 5,61, sono nominati gli Ardeati, gli Aricini, i Bovillani, i Bubentani (d'ignota posizione), i Corani, i Corventani (d'ignota posizione), i Circeiensi, i Coriolani, i Corbinti, i Cabani (forse i Cabensi al monte albano, Bull. dell'Inst., 1861, p. 205); i Fortini (posizione ignota), i Gabini, i Laurentini, i Lanuvini, i Lavinati, i Labicani, i Nomentani, i Norbani, i Prenestini, i Pedani, i Querquetulani (d'ignota posizione), i Satricani, gli Scaptini, i Setini, i Telleni (d'ignota posizione), i Tiburtini, i Tusculani, i Tolerini (di ignota posizione), e i Veliterni.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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