Le menzioni, che per incidenza, si fanno di comuni aggregati, come ad esempio d'Ardea (LIV. 32,1), di Bovillae, Gabii, Labici (CIC., pro Planc., 9,32), Lanuvium (LIV., 41,16), Laurentum, (LIV. 37,3) s'accordano con questa lista. DIONISIO la inserì nella sua storia quando giunse a parlare della dichiarazione di guerra del Lazio contro Roma, nell'anno 266 = 488, e quindi non si scostò dal vero, se, come fece il Niebuhr, la considerò desunta dalla notoria rinnovazione della lega dell'anno 261 = 493. Senonchè per la circostanza che nella detta lista, compilata nell'ordine dell'alfabeto latino, la lettera g collocata al posto che all'epoca delle leggi delle dodici tavole essa per certo non occupava ancora, e che, secondo ogni apparenza non occupò innanzi al quinto secolo (V. i miei Dialetti della bassa Italia), è necessario che la medesima sia attinta ad una sorgente di molto più recente; ciò che vi ha di più semplice si è che vi si riconosce l'elenco di quei luoghi, che di poi furono considerati quali membri regolari della lega latina, e che Dionisio, uso a pragmatizzare, rappresenta l'originaria esistenza dei medesimi. Si deve inoltre osservare, che la ricordata lista non menziona alcun comune non-latino, nemmeno Cere, ma comprende soltanto luoghi di esclusiva origine latina o popolati con colonie latine - se pure non si volesse, contro ogni ragione, far valere come eccezioni Corbo e Corioli. Se confrontiamo con questo registro quello delle colonie latine ritroviamo nella lista di Dionisio tra le nove colonie fondate nell'anno 372 = 382, che sono Suessa Pometia, Signia, Velitrae, Norba, Ardea, Circei (361 = 393), Satricum (369 = 385), Sutrio (371 = 383), Nepete (371 = 383), Setia (373 = 381).
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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 376 |
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