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      (26) LIVIO, 4,47, narra, a dir vero, che Labici divenne colonia verso l'anno 336. Ma, astrazion fatta dal silenzio serbato a tal proposito da DIODORO (13,16), Labici non poteva esser divenuta nè una colonia cittadina giacchè la città non era situata sulla costa e perchè ancora più tardi la troviamo in possesso dell'autonomia, nè una colonia latina, poichè nel Lazio primitivo non si ebbe esempio d'una colonia latina, e, tenendo conto del carattere di tali istituzioni, non vi poteva nemmeno essere. È probabile, che in questo luogo di Livio, come in altri sia stato scambiato il comune assegnamento cittadino coll'assegnamento coloniale perchè parlando della misura del suolo diviso si accenna a due iugeri.
      (27) Questa limitazione dell'antica piena comunanza del diritto latino avvenne a dir vero prima della rinnovazione del trattato del 416 = 338 (LIV., 8,14); siccome però il sistema d'isolamento, di cui essa è una parte essenziale, cominciò prima per le colonie latine, che furono istituite dopo il 370 = 384 e che solo nel 416 = 338 fu generalizzato, così si credette bene di far questa innovazione.
      (28) Lo stesso nome è antichissimo, anzi il più antico degli abitanti delle Calabrie dei nostri giorni (ANTIOCO, f. 5 Müll.). La nota derivazione è senza dubbio un'invenzione.
      (29) Nessuna parte degli annali romani è forse più svisata di quello che sia la narrazione della prima guerra sannitico-latina, come la si trova, o come la si trovò in Livio, in Dionisio, in Appiano. Essa è press'a poco come segue: Dopo che ambedue i consoli furono entrati nella Campania l'anno 411 = 343 il console Marco Valerio Corvo riportò sulle prime al Monte Gauro una difficile e sanguinosa vittoria sui Sanniti; poi anche il collega Aulo Cornelio Cosso ottenne un secondo successo dopo essersi sottratto ad una sconfitta, in una gola, col sacrificio d'un distaccamento capitanato dal tribuno di guerra Publio Decio.


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Storia di Roma
2. Dall'abolizione dei re di Roma sino all'unione dell'Italia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 376

   





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