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      In questo modo i Romani si crearono una flotta che poteva tenere testa alla cartaginese.
      Errano coloro che della costruzione della prima flotta romana ci fanno un racconto favoloso e a questo modo finiscono anche per andar contro il loro scopo. Per ammirare bisogna comprendere. La costruzione della flotta romana non fu un miracolo, ma fu veramente un grande fatto nazionale; fatto col quale i Romani, dando prova della loro perspicacia nel discernere il necessario ed il possibile del loro genio inventivo e della prontezza di esecuzione, trassero la patria da una situazione che era divenuta assai peggiore di quanto fosse sembrato al principiare della guerra.
      7. Prime vittorie navali. Sulle prime però le cose non furono propizie. L'ammiraglio romano, il console Gneo Cornelio Scipione, che aveva spiegato le vele verso Messana (494=260) con le prime diciassette navi apprestate, credeva di potere, lungo la notte, con un colpo di mano, impossessarsi di Lipari. Ma una parte della flotta cartaginese, che stazionava nelle acque di Palermo, si piantò dinanzi al porto dell'isola dove il console si era ancorato, e senza combattimento catturò la squadra romana. I Romani non si perdettero d'animo e, appena ultimati i necessari preparativi, la flotta principale volse anch'essa la prora verso Messana.
      Veleggiando lungo la costa italica essa si scontrò con una squadra cartaginese, mandata in esplorazione, alla quale, anche perchè era più debole, i Romani ebbero la fortuna di infliggere un danno di gran lunga più grave di quello da essi patito a Lipari; dopo di che la flotta romana giunse felicemente e vittoriosa nel porto di Messana, ove l'altro console, Gaio Duilio, ne prese il comando, in luogo del suo collega tenuto prigioniero.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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