È ugualmente incredibile che il senato romano abbia lasciato dipendere dal solo caso una sì importante elezione nei comizi da esso convocati, come è incredibile che l'ambizione e l'amor di patria fossero spenti a Roma al punto che per questa importante e gelosa carica non si fosse offerto nessun valoroso ufficiale.
Se per contro gli sguardi del senato si fissarono sul giovane, valente ed esperimentato ufficiale, che s'era splendidamente segnalato nelle terribili giornate della Trebbia e di Canne, a cui però mancava ancora il conveniente rango per presentarsi quale successore di pretori e di consoli, egli doveva naturalmente scegliere questa che obbligava, sarei per dire, con bella maniera il popolo a nominare l'unico candidato malgrado il difetto della sua qualifica, e che rendeva bene accetta tanto la nomina quanto la spedizione spagnuola, la quale ultima, senza dubbio, era molto impopolare.
Se l'effetto di questa candidatura, apparentemente improvvisata, era stato preventivamente calcolato, esso riuscì perfettamente.
Il figlio che apprestavasi a vendicare la morte del padre, cui nove anni prima aveva salvata la vita nella giornata della Trebbia, giovane di maschia bellezza, coi suoi lunghi capelli inanellati, che, in mancanza d'altri migliore di lui, con modesto rossore, si offriva pel posto del pericolo; il semplice tribuno militare elevato d'un tratto dai voti delle centurie al più alto grado - tutto ciò produsse sui cittadini e sui contadini romani una portentosa ed indelebile impressione.
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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 371 |
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