In una parte delle terre così acquistate furono fondate delle colonie; così nel 560=194 fu stabilita una serie di colonie di cittadini nei migliori porti della bassa Italia, fra i quali sono da annoverarsi Siponto (presso Manfredonia) e Crotone, Salerno posta nell'antico territorio dei Picentini meridionali e destinata ad essere la loro cittadella, ma prima di tutto Pozzuoli che non tardò a popolarsi di splendide e ricche villeggiature e ad essere la sede del lussureggiante commercio asiatico-egiziano.
Turio divenne una fortezza latina, cui fu dato il nome di Copia (560=194) così Vilbo, ricca città bruzia, fu trasformata in fortezza sotto il nome di Valenzia (562=192).
Su altri poderi del Sannio e nell'Apulia furono stabiliti isolatamente i veterani della vittoriosa armata d'Africa; il terreno rimasto disponibile fu dichiarato agro pubblico e i pascoli dei principali signori di Roma rimpiazzarono i giardini ed i campi aratori dei contadini. S'intende poi che, oltre a ciò, in tutti i comuni della penisola, per quanto lo si potè mediante processi politici e confische, fu fatta un'epurazione di tutte le più ragguardevoli persone non gradite al governo.
I federali non latini di tutta Italia compresero che il loro era ormai un titolo vano e ch'essi erano vassalli di Roma: la sconfitta d'Annibale era stata quasi un nuovo soggiogamento d'Italia; tutta l'irritazione dei vincitori si riversava di preferenza sui federati italici non-latini.
Ne porta le tracce persino la commedia romana, in quel tempo priva di colore e asservita alle idee politiche.
| |
Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 371 |
|
|
Italia Siponto Manfredonia Crotone Salerno Picentini Pozzuoli Copia Vilbo Valenzia Sannio Apulia Africa Roma Italia Roma Annibale Italia
|