È degno di essere rilevato, che Tolomeo III Evergete restituì spontaneamente a Seleuco Callinico tutte le conquiste da lui fatte ad eccezione di quella del porto d'Antiochia.
Per queste misure e per la sua favorevole posizione geografica, l'Egitto si trovava di fronte alle due potenze continentali in una eccellente situazione militare tanto per difendersi quanto per offendere.
Mentre il nemico, anche dopo fortunati successi, era appena in grado di minacciare seriamente l'Egitto inaccessibile quasi da tutte le parti ad armate di terra, gli Egiziani potevano stabilirsi per mare non solo in Cirene, ma anche in Cipro e nelle Cicladi, sulla costa fenicio-siriaca, e su tutto il litorale meridionale ed occidentale dell'Asia minore, e persino in Europa nel Chersoneso tracico.
Sfruttando in modo inaudito, a vantaggio del pubblico tesoro, la fertilissima valle del Nilo, e mercè una saggia amministrazione delle finanze che promoveva, senza alcun riguardo, ma con avvedutezza e criterio, gli interessi materiali, la corte d'Alessandro era anche economicamente superiore alle sue rivali.
Finalmente l'intelligente munificenza con cui i Lagidi assecondavano lo spirito del tempo, facendo fare investigazioni in tutti i campi della scienza, contenendola entro i limiti della monarchia assoluta e legandola ai suoi interessi, si risolveva non solo in immediato vantaggio dello stato, che nella costruzione delle navi e delle macchine sentiva la benefica influenza della matematica alessandrina, ma riduceva anche questa nuova forza intellettuale - la più importante e grandiosa che il popolo ellenico serbasse dopo il suo sminuzzamento politico - a servizio della corte d'Alessandria per quanto essa poteva prestarsi alle sue necessità.
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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 371 |
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