5. Attalo. Un ricco cittadino di Pergamo, Attalo, avendo affrontato con temerità congiunta a fortuna queste orde galliche, ottenne dalla sua città natale il titolo di re, che trasmise poi ai suoi discendenti.
Questa nuova corte era in piccolo ciò che in grande era quella d'Alessandria. Anche da questa si promovevano gli interessi materiali e si facevano fiorire le arti e la letteratura, ed il governo seguiva una previdente e schietta politica di gabinetto, il cui precipuo scopo era quello di fiaccare le forze dei due pericolosi vicini continentali e di fondare nella parte occidentale dell'Asia minore uno stato greco indipendente.
Il tesoro ben fornito contribuiva moltissimo a dare rilievo a codesti signori di Pergamo. Essi fecero considerevoli prestiti ai re di Siria, la cui restituzione figurò poi nei trattati di pace dei Romani, e in questo modo si effettuarono perfino acquisti di territorio; così ad esempio fu dagli Etoli venduta ad Attalo per trenta talenti (circa 190.000 lire) l'isola d'Egina, che gli alleati romani ed etoli avevano tolto nell'ultima guerra agli Achei alleati di Filippo, e che in forza del trattato era toccata agli Etoli.
Ma malgrado lo splendore della corte e del titolo regio lo stato di Pergamo conservò sempre qualche cosa del carattere comunale; infatti, d'ordinario, nella sua politica andava d'accordo colle città libere.
Attalo stesso, il Lorenzo dei Medici del tempo antico, fu, sinchè visse, un ricco cittadino, e la vita domestica degli Attalidi, dalla cui famiglia, malgrado il titolo regio, non si era mai dipartita l'armonia e la cordialità, offriva un grande contrasto con la dissolutezza dei costumi delle dinastie più nobili.
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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 371 |
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