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      Gli stati minori del Peloponneso, l'Elide, Messene e Sparta erano guidati nella loro politica dall'antico astio contro la lega achea, alimentato particolarmente da litigi di confine, ed erano propensi agli Etoli e contrari ai Macedoni, perchè gli Achei tenevano per Filippo.
      Fra questi stati la sola monarchia militare di Sparta, che dopo la morte di Macanida era pervenuta ad un certo Nabida, aveva una qualche importanza; questi con sempre maggiore ardimento faceva assegnamento sui vagabondi e sui mercenari erranti, ai quali concedeva non solo le case ed i campi, ma ancora le mogli ed i figli dei cittadini, e manteneva assidue relazioni col grande emporio di mercenari e di pirati che era l'isola di Creta, nella quale egli aveva anche alcuni possedimenti. Egli strinse, anzi, con questo emporio una lega per esercitare insieme la pirateria.
      Le sue scorrerie per terra e le sue navi corsare al capo Malea tenevano in agitazione gli abitanti di un gran tratto del paese; egli stesso era personalmente odiato per le sue bassezze e crudeltà; ma la sua signoria si andava estendendo sempre più e all'epoca della battaglia di Zama era riuscito a impossessarsi persino di Messene.
      7. Lega delle città greche. Infine, le libere città mercantili greche, poste sulla costa europea della Propontide, come pure quelle situate sulle rive dell'Asia minore e nelle isole del mare Egeo godevano, fra gli stati mediani, la massima indipendenza: esse sono nello stesso tempo il punto più luminoso nella confusa multiformità che ci offre il sistema greco.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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