Ma anche Roma ebbe a soffrire delle conseguenze di questa via di mezzo. La guerra con Antioco non sarebbe avvenuta senza l'errore politico della liberazione della Grecia, e non sarebbe stata pericolosa se non si fosse commesso l'errore strategico di togliere le guarnigioni dalle fortezze principali poste sui confini dell'Europa. La storia ha una nemesi per ogni peccato - per l'impotente anelito alla libertà, come per la stolta generosità.
FINE DEL TERZO VOLUME
NOTE
(1) La più esatta specificazione di questo importante ordine di città trovasi nel trattato cartaginese (POLIB., 7, 9), dove da un lato per antitesi a quei di Utica, dall'altro per antitesi ai sudditi della Libia si chiamano; oi Karchedonìon uparchoi òsoi tois aütois nòmois chrontai. Esse sono dette anche città federali (sommachìdes pòleis (DIOD. 20, 10) o città soggette a tributo (LIV. 34, 62; GIUSTINO, 22, 7, 3). Dei loro connubi coi Cartaginesi fa menzione DIODORO, 20, 55; il diritto commerciale era certamente compreso nella «eguaglianza delle leggi». Che le antiche colonie fenicie appartengano ai Libio-fenici lo prova la designazione di Hippo come città libico-fenicia (LIV. 25, 40); e nel periplo di Annone, a proposito delle colonie fondate da Cartagine, troviamo scritto: «I Cartaginesi decisero che Annone navigasse oltre le colonne d'Ercole e vi fondasse città di Libio-fenici». In sostanza i Libio-fenici non erano considerati nello stato cartaginese come parte della nazione, ma come retti da uno speciale ius pubblico.
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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 371 |
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