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      Pare dunque che Annibale arrivasse al passo in principio di settembre; il che combina ch'esso vi giungesse «quando l'inverno già si avvicinava»; e poichè Polibio non dice di più che sünàptein ten tes pleiàdos düsin, si dovrebbe quindi escludere proprio «il giorno del tramonto precoce delle Pleiadi» (circa il 26 ottobre); cfr. IDELER, Chronol, I, 241.
      Se Annibale giunse in Italia alla metà di settembre, vi è il tempo necessario anche per gli avvenimenti verificatisi da quel momento sino alla battaglia sulla Trebbia, combattuta verso la fine di dicembre (perì cheimerinàs tropàs, POL. 3, 72), particolarmente per far venire da Lilibeo a Piacenza l'esercito destinato per l'Africa. Si combina inoltre, che in un'adunanza militare (üpò ten earinèn òran, POL. 3, 34) e cioè verso la fine di marzo, fu fatto conoscere il giorno della partenza, e la marcia durò cinque mesi (o sei, secondo APP. 7, 4). Se dunque Annibale fu sul San Bernardo ai primi di settembre, avendo impiegato trenta giorni per arrivarvi partendo dalle rive del Rodano, egli doveva essere giunto ai primi giorni di agosto al Rodano, in conseguenza di che si deve ritenere che Scipione, il quale s'imbarcò in principio dell'estate (POL. 3, 41), dunque al più tardi ai primi di giugno, siasi trattenuto lungamente in viaggio, o sia rimasto per lungo tempo in un'esplicabile inazione in Massalia.
      (24) Dopo la battaglia di Jena (1806) la Prussia era caduta molto in basso: Stein la richiamò a nuova vita con le sue riforme e Scharnhorst riorganizzando l'esercito le infuse nuove forze.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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