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      Decreto dato nel campo il 12 gennaio (564 o 565) (L. Aimilius L. f. impeirator decreivit, utei quei Hastensium servei in turri Lascutana habiterent leiberei essent. Agrum oppidunqu(e), quod ea tempestate posedisent, item possidere habereque iousit, dum poplus senatusque Romanus vellet. Act. in castreis a. d. XII K Febr.).
      Questo è il più antico documento romano che possediamo sull'originale compilato tre anni prima del noto decreto dei consoli nell'anno 568 in occasione dei baccanali.
      (36) 1, MACCAB. VIII. 3: «E Giuda udì ciò che i Romani avevano fatto nel paese di Spagna per divenire padroni di quelle miniere d'argento e d'oro».
      (37) Dette Sissitia, che erano pubblici banchetti introdotti in Creta da Minosse. Licurgo li stabilì a Sparta pei Lacedemoni sotto il nome di Fidizie.
      (38) [Questa accusa del Mommsen a Flaminino, ci è sembrata talmente stolta che abbiamo voluto controllare tutte le edizioni precedenti della sua storia per convincerci che non si trattasse di una deformazione filologica arbitraria degli stampatori. Purtroppo lo stesso testo curato dall'autore conferma la definizione. Che Flaminino malgrado i suoi grandi meriti, le sue gloriose gesta, la sua grande umanità e quel senso di equilibrio del tutto romano che permetteva ai vincitori di usare e mai d'abusare della vittoria, riuscisse poco simpatico al Mommsen, lo si vede nei giudizi arbitrari sulla condotta di questo console dopo le sue vittorie, fino a tenerlo responsabile della guerra di Antioco, dimenticando che alla corte del gran re vi era Annibale.


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Storia di Roma
3. Dall'unione d'Italia fino alla sottomissione di Cartagine
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 371

   





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