Poteva anche aggiungere, con ragione, che con l'Egitto era già conclusa la pace e che per conseguenza i Romani, non avevano un valido pretesto per intervenire(2).
L'improvviso ritorno del re in Asia, motivato dalla falsa notizia della morte del giovine re di Egitto, e i progetti che ne derivarono di uno sbarco in Cipro, o persino in Alessandria, interruppe le conferenze senza che si fosse venuti ad una conclusione, e tanto meno ad un buon risultato. L'anno seguente (559=195) Antioco ritornò a Lisimachia con una flotta più numerosa e con un più forte esercito per ordinare la nuova satrapia ch'egli destinava a suo figlio Seleuco.
In Efeso ebbe la visita di Annibale che era stato costretto a fuggire da Cartagine, e la straordinaria accoglienza fatta all'esule, equivalse ad una dichiarazione di guerra a Roma. Nondimeno Flaminino ritirò, sino dalla primavera del 560, tutti i presidii romani della Grecia.
In simili circostanze questa misura fu per lo meno un grave errore se non un'azione biasimevole contro la sua stessa convinzione; poichè non si può respingere il pensiero che Flaminino si accontentasse di coprire, per il momento, con poca cenere, il fuoco della ribellione e della guerra, tanto per avere intera la gloria di essere stato il pacificatore ed il liberatore dell'Ellade.
L'uomo di stato romano avrà forse avuto ragione dichiarando errore politico ogni tentativo di ridurre la Grecia sotto l'immediata dipendenza dei Romani e ogni loro intervento negli affari dell'Asia, ma la fremente opposizione della Grecia, la fiacca arroganza del re asiatico, la prolungata dimora nel quartiere generale siriaco dell'implacabile nemico dei Romani, il quale aveva già chiamato l'occidente alle armi contro Roma, erano tutti segni evidenti d'una nuova sollevazione dell'oriente, il cui intento doveva essere, per lo meno, quello di strappare la Grecia alla clientela dei Romani per porla sotto quella degli stati ad essi avversi.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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