Così maritò un'altra figlia con Ariarate re della Cappadocia, trasse dalla sua, con doni, i Galati, e sottomise colla forza delle armi i sempre ribelli Pisidi, nonchè altre piccole popolazioni.
Ai Bizantini furono concessi estesi privilegi; in quanto alle città dell'Asia minore il re dichiarò di voler concedere l'indipendenza alle antiche città libere, come Rodi e Cizico, e per le altre di limitarsi ad un semplice formale riconoscimento della sua sovranità, e fece anche comprendere di essere disposto a sottomettersi all'arbitraggio dei Rodioti.
Nella Grecia europea poteva fare assegnamento sopra gli Etoli, e sperare di far riprendere le armi a Filippo.
Un piano d'Annibale a tale proposito ottenne la sanzione reale; Antioco doveva mettere a disposizione di Annibale una flotta di 100 vele ed un esercito di 10.000 fanti e mille cavalieri colla mira di promuovere prima una terza guerra punica in Cartagine, poi una seconda guerra annibalica in Italia; da Tiro si spedirono emissari a Cartagine per preparare il terreno ad una sollevazione. Si sperava finalmente nei successi dell'insurrezione spagnuola, la quale, all'atto della partenza di Annibale da Cartagine, era in pieno sviluppo.
4. Raggiri degli Etoli contro Roma. Mentre, dunque, si preparava da lunga mano ed in grande estensione la procella contro Roma, i Greci, che in questa impresa, come sempre, erano quelli che contavano meno, si davano però la più grande importanza e manifestavano la maggiore impazienza.
Gli esacerbati ed arroganti Etoli cominciavano essi stessi a creder che Filippo fosse stato vinto da loro e non dai Romani, e attendevano con impazienza che Antioco entrasse in Grecia.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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