Da allora in poi le navi nemiche non osarono più mostrarsi in alto mare e non tentarono più d'impedire il passaggio dell'esercito romano.
10. Spedizione in Asia. Per la direzione della guerra nel continente asiatico, Roma aveva prescelto il vincitore di Zama, il quale esercitava di fatto il supremo comando invece del fratello Lucio Scipione, comandante supremo di nome, uomo senza ingegno e inetto nell'arte militare. La riserva, stabilita fino allora nell'Italia inferiore, fu destinata in Grecia e l'esercito di Glabrio in Asia.
Quando si conobbe il nome del comandante in capo, 5000 veterani della guerra annibalica si presentarono come volontari per combattere una volta ancora sotto l'amato loro duce.
Fu nel mese di luglio secondo il calendario romano, e secondo quello rettificato nel mese di marzo, che gli Scipioni si trovarono alla testa dell'esercito per incominciare la campagna asiatica; ma fu per essi una ingrata sorpresa il vedersi subito immischiati nell'eterna lotta cogli Etoli, ridotti alla disperazione. Il senato, ravvisando esagerati gli interminabili riguardi di Flaminino per gli Elleni, aveva lasciato agli Etoli la scelta tra il pagamento di una esorbitante contribuzione di guerra e la sottomissione incondizionata; ciò che li aveva decisi a riprendere le armi, e non era possibile prevedere quando una simile guerra di montagna e di fortezze sarebbe cessata.
Scipione tolse di mezzo questo inopportuno impedimento concedendo un armistizio di sei mesi e si mise in marcia per l'Asia.
| |
Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
|
|
Asia Roma Zama Lucio Scipione Italia Grecia Glabrio Asia Scipioni Etoli Flaminino Elleni Etoli Asia
|