Pagina (44/343)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si voleva essere possibilmente liberi, ma, sopra ogni cosa, si voleva vivere.
      Con tutto ciò non sono mai i Romani quelli che provocano l'intervento di Roma negli affari interni della Grecia, ma sempre i Greci stessi, i quali, come fanciulli, adoperano l'uno contro l'altro il bastone che temono.
      Il rimprovero, ripetuto sino a sazietà, contro i Romani, dalla massa dei dotti dei tempi greci e posteriori, di suscitare in Grecia le discordie interne, è una delle più stolte assurdità che i filologi politicanti abbiano mai immaginato.
      Non furono mai i Romani che crearono dissensi in Grecia - sarebbe stato come portare nottole ad Atene - ma furono proprio i Greci che portarono le loro discussioni a Roma.
      E prima di tutto gli Achei, i quali, per l'avidità di estendere il loro territorio, non vollero assolutamente riconoscere che sarebbe stato più vantaggioso per loro se Flaminino non avesse incorporato nella lega achea anche le città che simpatizzavano per gli Etoli, e suscitarono in Lacedemone ed in Messene una quantità di interne discordie.
      A Roma si succedevano senza posa le preghiere e le suppliche degli abitanti di queste due città per essere svincolati dalla odiosa lega, ed è abbastanza caratteristico che fra i supplicanti fossero persino quegli stessi, i quali dovevano agli Achei il loro ritorno in patria.
      A Sparta ed a Messene la lega achea non faceva che riformarsi e rigenerarsi; i più furibondi emigrati di queste città dettavano alla dieta le misure che essa doveva prendere. Quattro anni dopo l'ammissione federale di Sparta nella lega, si venne persino a guerra aperta e s'introdusse una restaurazione forsennata, per cui tutti gli schiavi, a cui Nabida aveva donato la cittadinanza, furono di nuovo venduti in schiavitù, e con la somma ricavata fu edificato un peristilio in Megalopoli, capitale degli Achei; in Sparta furono ripristinate le antiche condizioni della proprietà, sostituite alle leggi di Licurgo le achee, ed atterrate le mura (566=188).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





Romani Roma Grecia Greci Romani Grecia Romani Grecia Atene Greci Roma Achei Flaminino Etoli Lacedemone Messene Roma Achei Sparta Messene Sparta Nabida Megalopoli Achei Sparta Licurgo