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      I difficili tempi di guerra, viceversa, che indussero il governo a ricorrere al malaugurato tentativo, per buona sorte fallito, di reclutare i suoi eserciti secondo l'uso orientale sul mercato degli schiavi, lo costrinsero a mitigare le qualifiche fino allora richieste per il servizio nell'esercito cittadino, cioè un censo minimo di 11.000 assi (circa L. 2947) e la qualità di nato libero.
      Astrazione fatta dalla misura che destinava pel servizio della flotta tutti i nati liberi censiti tra i 4000 ed i 1500 assi (rispettivamente circa L. 1072 e 329) e tutti i liberti, fu ridotto il minimo censo per il legionario a 4000 assi (L. 1072), e, in caso di bisogno, erano assegnati alla fanteria cittadina non solo i coscritti pel servizio della flotta, ma persino i nati liberi aventi un censo tra i 1500 e i 375 assi (circa L. 329 e 101).
      Queste innovazioni, avvenute probabilmente alla fine dell'epoca passata od al principio della presente, non si debbono per certo attribuire, come non si deve attribuire la riforma militare di Servio, agli sforzi dei partiti; ma esse procurarono però al partito democratico, un essenziale incremento in quanto che, coi medesimi, si misero necessariamente in equilibrio prima le pretese e poscia i diritti dei cittadini coi pesi loro incombenti.
      I poveri ed i liberti incominciarono a contare per qualche cosa nella repubblica dal momento in cui essi la servivano; e da queste circostanze particolarmente sorse una delle più importanti riforme della costituzione di questo tempo, la riforma dei comitia centuriata, che deve probabilmente essere avvenuta nello stesso anno in cui fu posto fine alla guerra per la Sicilia (513=241).


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





Servio Sicilia