Quel tempo era piuttosto la calma che precede la tempesta, e l'epoca delle mediocrità politiche, tempo come quello di Walpole in Inghilterra; ma a Roma non viveva un Chatam per infondere di nuovo la vita nelle viscere della nazione.
Ovunque si volga lo sguardo, dappertutto si scorgono screpolature e fenditure nel vecchio e nel nuovo edifizio; si vedono gli operai solleciti ora a turarle ora ad estenderle; ma non si scorge alcuna traccia di preparativi per intraprendere seriamente sia la rinnovazione sia la ricostruzione, ed ora non si tratta più di sapere se questo edificio si sfascerà, ma solo quando ciò avverrà.
In nessun'epoca la costituzione di Roma è rimasta così stabile nella forma, come in quella che corse dalla guerra per la Sicilia alla terza guerra macedonica ed una generazione dopo; ma la stabilità della costituzione era anche qui, come dappertutto, non una prova di salute dello stato, ma il segnale dell'incipiente sua malattia e la calma foriera della rivoluzione.
QUARTO CAPITOLOECONOMIA RURALE
E CAPITALISTA
1. Economia romana. Come una storia della città di Roma non può aver principio con una ordinata connessione che col sesto secolo dalla sua fondazione, così le condizioni economiche incominciavano per la prima volta in tale epoca a precisarsi con maggiore evidenza.
Anche in questo tempo ebbe origine il sistema di economia agricola in grande stile e quello delle operazioni bancarie nel modo e nell'estensione che assunsero più tardi, senza che si possa distinguere con sicurezza qual parte se ne debba assegnare al passato e quale attribuire ad una imitazione dell'economia rurale e capitalistica di nazioni di più antica civilizzazione, specialmente dei Fenici, e quale infine derivare dalla crescente massa dei capitali e dallo sviluppo intellettuale della nazione.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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