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      Si č gią detto che il proprietario dei poderi trattava i suoi schiavi come la repubblica trattava i suoi sudditi nelle province, «che erano le tenute del popolo romano» ed il mondo si accorse che lo stato dominante andava svolgendo il suo nuovo sistema di governo sul sistema del detentore di schiavi.
      Elevati poi a quella poco invidiabile altezza del pensiero, che nell'economia non apprezza assolutamente altro all'infuori del capitale impiegatovi, noi non possiamo negare all'economia rurale romana la lode di rettitudine, di attivitą, di frugalitą e di soliditą.
      Il robusto e pratico contadino č ben rispecchiato nella descrizione che fa Catone dell'intendente per eccellenza; esso č nella fattoria il primo ad alzarsi, l'ultimo a coricarsi; č severo verso se stesso come lo č colla sua gente; egli, prima di tutto, deve sapersi fare rispettare dalla fattoressa; ma č altresģ sollecito pel buon trattamento dei lavoratori e del bestiame e particolarmente dei tori d'aratro; esso dą una mano a qualsiasi lavoro, ma non s'affatica al pari di uno schiavo; sta sempre in casa, non fa prestiti e non prende a prestito, non dą trattamenti, non si prende pensiero per altro culto divino fuorchč per quello dei propri penati e degli dei campestri, e, da vero schiavo abbandona al suo padrone ogni rapporto cogli dei e cogli uomini; finalmente, e prima di tutto, egli si presenta al padrone con compostezza e si conforma fedelmente ed ingenuamente alle istruzioni ricevute senza riflettervi nč troppo nč poco.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





Catone