È un cattivo contadino, si legge altrove, colui che compra ciò che può far produrre dal proprio campo; è un cattivo padre di famiglia colui che fa col lume ciò che può fare di giorno, a meno che faccia cattivo tempo; più cattivo è colui che fa nel giorno festivo ciò che può fare nel feriale; ma il peggiore di tutti è colui che nel bel tempo fa lavorare in casa invece di far lavorare in campagna.
E non vi manca nemmeno il caratteristico entusiasmo per l'ingrasso; e sono certamente preziose massime, quelle, ove è detto, che il suolo fu dato al contadino non per essere lustrato e spazzato, bensì per essere seminato e mietuto, e ch'egli deve quindi prima pensare a piantare viti ed ulivi, e poi a fabbricare la sua villa ed anche, allora, far ciò in un'età non troppo verde.
Una certa rusticità distingue certamente questa economia rurale, ed invece della razionale investigazione delle cause e degli effetti s'incontrano generalmente le notorie massime di esperienza rustica; ma è visibile la sollecitudine di far capitale dell'altrui esperienza e di rendere indigeni i prodotti di paesi stranieri, come consta dal catalogo degli alberi fruttiferi di Catone, ove sono indicati quelli di provenienza greca, africana e spagnuola.
5. Economia dei piccoli coltivatori. L'economia dei piccoli coltivatori si differenzia particolarmente da quella dei possidenti di tenute solo per essere basata su una scala minore.
Vi lavoravano il proprietario stesso ed i suoi figli, con schiavi o senza.
Il numero del bestiame era ridotto ai minimi termini, e là, dove un terreno non copriva le spese dell'aratura e del bestiame aratorio, si ricorreva alla marra.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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Catone Economia
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