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      Nello stesso modo che nella commedia tedesca, la quale derivò dalla francese come la romana dall'attica, in breve tempo la Lisetta francese fu sostituita dalla servetta Francesca, così sorse, se non con eguale forza poetica almeno colla stessa tendenza, e forse con eguale successo, accanto alla commedia nazionale ellenizzante della capitale, la commedia nazionale latina.
      18. Euripide. In quest'epoca, come s'introdusse in Roma la commedia greca, vi s'introdusse la tragedia. Fu questo un acquisto molto pregevole e, sotto un certo aspetto, più facile di quello della commedia.
      L'epopea greca, e particolarmente l'omerica, che formava la base della tragedia, non era sconosciuta ai Romani, ed era già innestata nella loro leggenda nazionale; ed in generale l'immaginazione degli stranieri poteva molto più facilmente adattarsi al mondo ideale dei miti eroici che non alle finezze del mercato del pesce d'Atene.
      Tuttavia, anche la tragedia promosse lo spirito antinazionale ed ellenizzante, sebbene lo abbia fatto in modo meno brusco e soprattutto meno volgare; e, sotto questo aspetto, fu della massima importanza che la scena tragica greca di quel tempo fosse di preferenza dominata da Euripide (dal 274 al 348=480-406).
      Non si può qui presentare in modo essenziale questo uomo notevole e la sua ancora più notevole influenza sui contemporanei e sulla posterità; ma il movimento intellettuale dell'epoca posteriore greca e greco-romana fu così dominato da lui che riteniamo indispensabile tracciare almeno nelle linee principali il suo carattere.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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