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      21. Cronaca in versi. I tentativi di trattare in versi la cronaca nazionale assumono una maggiore importanza poetica e storica.
      Fu ancora Nevio colui che diede forma poetica a tutto ciò che era suscettibile di narrazione, tanto nelle leggende storiche quanto nella storia contemporanea, e descrisse particolarmente la prima guerra punica nel metro semiprosaico nazionale saturnio, narrando, con semplicità e chiarezza e tenendosi sempre nel tempo presente, lo stato delle cose senza disdegnare ciò che era meno poetico e soprattutto senza ricorrere, specialmente nella descrizione degli avvenimenti storici, a voli poetici od altri ornamenti retorici(82).
      Ciò che fu già detto del dramma nazionale di questo poeta può, in sostanza, anche applicarsi a quest'opera.
      La poesia epica dei greci si riporta, come la tragica, interamente ed essenzialmente al tempo eroico. Fu un pensiero del tutto nuovo e, nell'intuizione, invidiabilmente grandioso quello d'illuminare i tempi presenti collo splendore della poesia.
      Per quanto, in fatto d'esecuzione, le cronache di Nevio non avessero maggior pregio che le cronache rimate del medio evo, alle quali sotto molti riguardi furono affini, pure il poeta a buon diritto si compiaceva in modo particolare di questa sua opera.
      Non era poca cosa quella di aver esposto poeticamente ai suoi compatrioti un racconto continuato delle gesta presenti e passate dei Romani, e di avere tratto, nel tempo stesso, da quelle storie i più grandiosi argomenti per farli conoscere al pubblico sotto la forma drammatica, in un tempo, in cui, ad eccezione delle annotazioni ufficiali, non esisteva neppure una letteratura storica.


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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma
1938 pagine 343

   





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