Gli aneddoti di Erodoto(88), che vi furono inseriti, devono essere stati ancora ignorati da questi antichi annalisti, e non si saprebbe provare che, in questa parte, si sia fatto un vero plagio inserendo di prima mano materia tratta dai libri greci. Tanto più notevole è la tendenza, che si riscontra sempre più manifesta in tutti gli scrittori romani e persino in Catone, l'avversario dei Greci, non solo di unire Roma con l'Ellade, ma di considerare gl'Italici ed i Greci come una nazione originariamente identica, alla quale appartengono gl'Italici primitivi ossia gli aborigeni emigrati dalla Grecia ed i Greci primitivi o Pelasgi emigrati in Italia.
25. Preistoria. La tradizione, che era accettata in paese, condusse con un filo, debole ma continuo, attraverso i tempi dei re sino all'istituzione della repubblica; ma qui la fonte della leggenda s'inaridiva affatto e non solo era difficile, ma assolutamente impossibile formare colle liste dei magistrati e colle scarse notizie che vi andavano unite una narrazione connessa e leggibile.
Ciò fu sentito maggiormente dai poeti. È per questa ragione che Nevio, come pare, dai tempi dei re sarebbe d'un salto venuto a narrare la guerra per la Sicilia; e Ennio, il quale nel terzo dei suoi diciotto libri descrive ancora il tempo dei re, nel sesto è già alla guerra con Pirro; e però deve tutto al più aver trattato i due primi secoli della repubblica colla massima compendiosità.
Noi ignoriamo come si aiutassero gli annalisti che scrivevano in lingua greca.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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