(4) Nell'edizione Dall'Oglio 1962, seguono le parole "era più forte di quello contro il vincitore ecc." [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(5) Clefti, da clèptes, ladro. Più tardi invece furono così denominati quei greci che dinanzi alla invasione dei Turchi si ritrassero sulle montagne e si mantennero in continua guerra cogli oppressori del paese. Essi furono i primi a prendere le armi contro i Turchi nella riscossa del 1821.
(6) Dove, come e quando, il figlio di Scipione l'africano fosse stato fatto prigioniero, nessuno storico dell'epoca dice. LIVIO, 27, 24 scrive: «dicono ch'era stato preso sulle navi nell'andare dalla Calcide ad Oseo; altri che, dopo il passaggio in Asia dei Romani, spedito con una banda di flagelloni ad esplorare il campo del re, piombatagli addosso la cavalleria, nel ritirarsi, caduto in quello scompiglio da cavallo, fu sopraffatto con due altri cavalieri, e quindi condotto al re».
(7) Ecco più precisamente le condizioni dettate da Scipione, secondo LIVIO (27, 45): Antioco doveva abbandonare l'Europa e tutta la regione dell'Asia ad est del monte Tauro, pagare quindicimila talenti euboici dei quali cinquanta subito, tremila quando il senato avrebbe ratificato la pace e mille ogni anno per dodici anni successivi. Ad Eumene dovevano esser pagati quattrocento talenti. A garanzia dell'esecuzione dei patti dovevano esser consegnati al popolo romano venti ostaggi a scelta, nonchè Annibale, Toante Etolo, suscitatore della guerra etolica, Massimaco Acarnano e i calcidiesi Fileno ed Eubolide.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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