21).
(35) Con questa restrizione l'uso dei ceppi per gli schiavi e persino pei figli di famiglia (DIONISIO 2, 26) è antichissimo; e quindi si trovano anche in Catone i lavoratori dei campi incatenati, ai quali per non poter essi macinare il grano si doveva somministrare pane invece di grano (de r. r. 56). Persino ai tempi degli imperatori era ancora generalmente in uso l'incatenamento degli schiavi come una pena dettata definitivamente dal padrone, provvisoriamente dall'intendente (COLUM. 1, 8; GAI, 1, 13; ULP. 1,11). Se ciònonpertanto la coltivazione dei campi cogli schiavi incatenati si presenta in tempi meno lontani come un sistema speciale di economia rurale, e se l'ergastolo dei lavoratori (ergastulum) - un piano sotterraneo con molte ed anguste finestre, cui dal suolo non si arriva colla mano (COLUM. 1, 6) - è considerato come una parte necessaria degli edifici rurali, ciò era dovuto alla circostanza, che la posizione degli schiavi addetti al podere era più dura che non quella degli altri servi, e che perciò si assumevano di preferenza quegli schiavi, che avevano commessa o che sembravano aver commessa qualche mancanza. Non si vuole già con ciò negare che padroni crudeli ricorressero a questa recrudescenza anche senza alcun motivo, ed è chiaramente indicato dalla circostanza che i codici non infliggono le pene applicabili agli schiavi colpevoli di delitti a quegli schiavi che sono incatenati, ma prescrivono la punizione dei semi-incatenati. Succedeva precisamente così del marchio; esso doveva essere una punizione, ma si marchiava anche tutta la mandra degli schiavi (DIODORO 35, 5; FOCILIDE DI BERNAY, p. XXXI).
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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Catone
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