ORAZIO, Ep. 2, 1, 189). Se TACITO (Ann., 14, 30) dice che gli spettatori passavano in teatro dei giorni interi, ciò si riferisce ad un tempo posteriore.
(62) Lo scarso uso della cosiddetta commedia mezzana degli attori non è cosa che meriti di essere considerata storicamente, giacchè essa altro non era che la commedia di Menandro ridotta. Manca ogni indizio che a Roma si sia limitata la commedia più antica.
(63) Bacchides 24, Trinummus 609, Truculentus 3, 2, 23. Anche Nevio, che certo non era sempre molto scrupoloso, mette in ridicolo i Prenestini ed i Lanuvini (Com. 21 R.). Parecchie volte si osservò una certa avversione tra Prenestini e Romani (LIV. 23, 20, 42, 1); e non fu certo senza influenza sulle esecuzioni nell'epoca di Pirro e sulle catastrofi dei tempi di Silla. Le celie innocenti, come nei Captivi 160, 881, passarono naturalmente incensurate. È rimarchevole anche il complimento per Massalia (Casina, 5, 4, 1).
(64) Il prologo della Cistellaria termina colle seguenti parole che si riferiscono qui, come la sola menzione contemporanea della guerra annibalica, nella letteratura giunta fino a noi:
Così la cosa avvenne. State sanie, come già faceste per l'addietro,
colla vera virtù vincete sempre.
Degli alleati vostri e vecchi e nuoviabbiate cura; accrescete d'aiuti
le giuste leggi vostre; distruggetetutti i ribelli; producete a voi
glorie e trionfi, a voi paghin la penai soggiogati alfin Cartaginesi.
(65) Per questa ragione noi non possiamo essere abbastanza cauti nell'ammettere allusioni sugli avvenimenti del tempo anche nelle commedie di Plauto.
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Storia di Roma
4. Dalla sottomissione di Cartagine a quella della Grecia
di Theodor Mommsen
Stampa Aequa Roma 1938
pagine 343 |
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