Quando qualcuno restava nascosto nella sua casa, dalla quale non era permesso di levarlo, veniva assediato in virtù d'un'ordine del Pretore, qual si affiggeva alla sua porta in presenza di testimonj; e se egli non ubbidiva alla terza di queste assegnazioni di termini, che erano di dieci giorni l'una, veniva ordinato con sentenza di Magistrato, che fosse preso possesso dei beni dal suo creditore per esser quindi esposti, e venduti all'incanto.
AGHI, o SPILLONI. Gli antichi si servivano della stessa parola Acus per esprimere gli uni, e gli altri. Quelli di Cipro erano i più stimati. Ve n'erano di diversi metalli, secondo l'uso, a cui erano destinati. Le Dame Romane ne avevano d'oro per attaccare le loro corone le loro fascie, o nastri, e sopra tutto per assetto o acconciamento dei loro capelli. In generale, si dava il nome di acus, ago, a tutti i piccoli istrumenti appuntati, di cui un si serviva per attaccare qualcosa ed anche alle fermezze, o fibbie, a motivo delle lor punte; ma questa parola si prendeva sempre più giustamente per degli aghi simili ai nostri, sì per la forma, che per l'uso.
AGNELLO PASQUALE. L'immolazione dell'Agnello Pasquale era presso gl'Israeliti una delle loro più grandi solennità. Questo fu il principale oggetto della festa di Pasqua, che essi celebravano ogni anno nel mese di Nisan, con tutte le cerimonie, che Mosè loro prescrisse per ordine del Signore, nella prima istituzione. Le parole Pasqua e Pasquale, derivano da Pascha o Pesach, che in Ebraico significa passaggio, poichè, quando Dio trasse a morte tutti i maggiornati dell'Egitto, tanto degli uomini che degli animali, non fece cadere questa calamità sulle case degli Israeliti, le di cui porte erano tinte col sangue dell'Agnello, che avevano immolato, passando innanzi senza far loro alcun male.
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