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      In memoria di questo grande avvenimento che fu seguito da quello della liberazione dalla schiavitų d'Egitto, il decimo giorno del mese di Nisan, che cominciava con la Luna di Marzo, ogni famiglia sceglieva un agnello, o un capretto, che doveva esser nato nell'anno, maschio, e senza imperfezioni, e che si custodiva fino al quattordicesimo giorno dello stesso mese; ed in tal giorno non si doveva immolarlo che dopo l'ora sesta, cioč dal mezzo giorno in poi fino alla sera. Nella notte successiva all'immolazione, la famiglia mangiava l'agnello con degli azzimi, ossieno pani senza lievito, e delle lattughe salvatiche. Chi non aveva in casa sua un numero di persone sufficienti per mangiare tutto l'agnello, o capretto, ne prendeva dal suo pių prossimo vicino tanto quanto ne poteva interamente mangiare, perchč non era permesso nč di conservarne punto fine al mattino, nč di portarne punto fuori di casa: e se accadeva che ne avanzasse qualche poco, questo doveva esser bruciato. Non se ne mangiava punto nč crudo, nč cotto coll'acqua, ma unicamente arrostito sul fuoco, tanto la testa, che gli zampetti, gl'intestini, ed il rimanente, senza rompere osso veruno. Bisognava che quelli, che lo mangiavano, lo facessero in fretta, avendo cinte le rene ed avendo una specie di calzatura solita portarsi in viaggio, con un bastone in mano.
      AGONALIE Feste Romane in onore di Giano, e di Agonio, Dei che s'invocavano quando si voleva intraprendere qualche cosa.
      AGONALI, Agonales, soprannome dei Sacerdoti di Marte.


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Dizionario compendiato di antichitā
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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