Ve n'erano di terra, e di zolle erbose; altri di cenere; alcuni di terra stemprata ed unita con del sangue; la maggior parte erano di pietra, ed alcuni di legno. La loro più e ordinaria forma era tonda; ma ve n'erano parimente dei bislunghi, degli ovali, e dei quadri. Si collocavano per lo più sulle montagne o altri luoghi elevati perchè fossero meno esposti ad essere profanati. I Latini facevano una differenza tra Ara ed Altare. Ciò, che per l'ordinario chiamavano Altare, era per il solito l'Altare, su cui si facevano bruciare le vittime. Ara era l'Altare, ove facevansi delle preci e delle libazioni. Si confondevano per altro molto spesso questi due nomi di Ara e di Altare.
APRILE. Ne' primi tempi di Roma era questo il secondo mese dell'Anno. Era consacrato a Venere, e chiamato Aphrilis, o Aprilis da una parola Greca, che significa spume, perchè, secondo la favola, Venere era nata dalla spuma del mare.
ALVENNI. Feste in onore di Bacco, e di Cerere, che gli Ateniesi celebravano offrendo loro dei frutti della terra.
ALVEUS LUSORIUS. Sembra che questo giuoco fosse molto conforme a quello del Settentrione. (V. Pettaja).
AMBARVALO. Si chiamava con questo nome il sacrifizio di una giovenca; o di una troja gravida, che si offriva a Cerere avanti la raccolta. Allorchè era venuto il tempo d'immolare questa vittima, le facevano fare per tre volte il giro delle messi. Il popolo la seguiva in folla, in forma di processione, alla testa della quale vi era un Ministro della Religione, che coronato di foglie di querce si avanzava danzando, e cantando degl'Inni in onore di Cerere.
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