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      Questi Scudi furono detti Ancilia perchè, secondo Varrone, erano incavati da ambe le parti. Ne fu confidata la custodia a dodici Sacerdoti. Essi erano vestiti d'una tunica dipinta in varj colori, ed al disopra di questa avevano una specie di corazza di rame, l'elmo in testa, e nella mano diritta delle piccole spade con cui battevano su' loro scudi, che tenevano da la sinistra. Tutti gli anni nel mese di Marzo facevano una processione solenne cantando dei versi espressamente fatti per tal cerimonia, e danzando in cadenza al suono de' flauti; ciò che fece chiamarli Salieni.
      ANCILIA. (V. Ancilo).
      ANCLABRIS. Tavola Sacra, sulla quale si poneva la vittima scannata per istaccarne la pelle, e tagliarla in piccoli pezzi.
      ANDABATI. Si chiamavano così alcuni gladiatori, che combattevano a cavallo con gli occhi bendati.
      ANDRONE. Questo era il luogo più onorevole della casa, ove gli uomini ricevevano i loro amici, ed altri, con i quali avevano qualche affare. Si dava pure tal nome ai luoghi pubblici, ove gli uomini si trovavano per passeggiare e conversare insieme.
      ANGERONALI. (Feste) I Romani le celebravano in onore della Dea Angerone, che invocavano per essere preservati da' patemi d'animo, e dalla malattia dell'angina.
      ANELLO. L'uso degli anelli è antico a tal segno che non se ne conosce l'origine. Si crede soltanto che i Romani lo abbiano ricevuto dai Greci, e che questi ultimi lo avessero preso dagli Egizj e da qualche popolo dell'Asia. L'abuso n'era si grande ai tempi di Plinio, che questo autore ne riguarda l'invenzione come un grandissimo delitto pessimum vitae scelus.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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