Ne restano ancora al dì d'oggi delle rovine, che sorprendono, e che si chiamano il Colisèo invece di Colosseo, perchè altre volte vicino a questo anfiteatro eravi la statua colossale di Nerone. La parola anfiteatro è composta di due parole Greche, che significano vedere egualmente da due parti opposte. Differiva dal teatro in quanto che questo aveva la forma di semicerchio, e l'anfiteatro formava il circolo intero; dimodochè egli era composto come di due teatri insieme riuniti. Quantunque l'esterno dell'anfiteatro fosse talvolta perfettamente tondo, l'interno era sempre un poco ovale, e d'una forma presso a poco di quella d'un imbuto.
Il mezzo o piuttosto il tondo dell'Anfiteatro era un terreno piano e spazioso ricoperto tutto di sabbia, che nominavasi l'arena dalla parola Latina Arena; per il che i combattenti erano talvolta chiamati ancora Arenarii.
L'arena era cinta da un muro piuttosto forte con aperture più o meno grandi ad una certa distanza le une dalle altre, e chiuse con cancelli di ferro. Da queste aperture o porte entravano i Gladiatori nell'arena, e vi s'introducevano le Bestie fèroci, che si facevano uscire da' casotti, e fosse sotterranee; il che fece dare il nome di cavea a quella parte dell'edifizio dalla parola Latina cavus, che significa buca o fossa. Sebbene fosse pericoloso il trovarsi in questa parte dell'Anfiteatro nel tempo dei giuochi, il popolaccio vi accorreva in folla; ciò che fece dare altresì il nome di Cavea alla piattaforma, sopra di cui la plebaglia medesima saliva, e agli altri luoghi ove poteva penetrare.
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