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      (Vedi tal voce).
      APODO. Era una gran marmitta o una specie di caldaja senza piedi, che si metteva al fuoco sopra un treppiede.
      APOLLINARI. (Giuochi). Dopo la battaglia di Canne si credè trovare ne' cattivi versi d'un indovino chiamato Marzio tutte le circostanze della disgrazia de' Romani in quella giornata, che fu loro si funesta. Si riguardarono fin d'allora i versi di Marzio come Oracoli; e siccome si diceva in quelli che se i Romani volevano discacciar l'inimico dalle loro terre, dovevano impegnarsi con un voto sacro a celebrare tutti gli anni de' Giuochi in onore di Apollo, s'instituirono perciò i giuochi Apollinari, che in avvenire ebbero sempre luogo il quarto giorno delle none di Luglio.
      APOLLONIE. Feste Greche in onore di Apollo.
      APOTHECA, Apotheca, Cella. Presso gli Antichi era il luogo ove si mettevan da parte, e si custodivano le provvisioni de' viveri e d'altre cose destinate a varj usi. Avevano gli antichi differenti apoteche per le diverse cose, che non si potevano conservare in un istesso luogo. Così quando dal discorso non si poteva capire di quale apoteca intendesser parlare, vi aggiungevano una parola per determinarne il significato. Apotheca o Cella Vinaria era la Cantina: Apotheca o Cella formentaria era il Granajo: Cella olei il luogo, dove si custodiva l'olio: Cella aromatum quella, ove si mettevano i profumi. ec.
      APPARITORI Apparitori, specie di Guardie, che, come i Littori, da' quali però eran distinti, accompagnavano i Magistrati Romani per ricevere i loro ordini ed eseguirli.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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