Dopo di ciò i Senatori ed i Cavalieri alzavano un'altra volta il Letto, e lo portavano fuori della Città nel Campo di Marte, ove era inalzata una piramide di legno d'un bel lavoro ed ornata di varie figure. Essa aveva quattro piani: il primo, che era quadro, formava una specie di stanza ripiena di materie combustibili, e coperta al difuori di drappo d'oro. Il secondo piano, simile al primo per la forma, sebbene men grande. e decorato di simili ornamenti, era aperto ne' quattro lati. Sopra di quello vi era il terzo più piccolo de' due primi, e finalmente un quarto più stretto ancora di tutti, e così andando sempre diminuendo ne risultava la forma d'un Obelisco.
Il Letto colla Statua era perciò visibile al secondo piano, ed era sparso di una gran quantità di fiori, di legno odorifero, e di aromi. I Cavalieri Romani correvano a cavallo intorno alla Piramide al suono d'istrumenti guerrieri. Dopo di essi venivan dei Carri, sopra i quali si vedevano delle persone mascherate, vestite di porpora, e rappresentanti i più illustri imperatori, ed i più famosi Generali dell'Impero.
In seguito l'Imperatore regnante con una fiaccola in mano dava fuoco al rogo, e dopo di esso i Consoli ed i Senatori in quel posto, che era loro indicato. Tutto era in fuoco ad un istante, e quindi si vedeva uscir dalle fiamme un'aquila, che slanciandosi in aria si perdeva tralle nubi, e spariva dagli occhi dei spettatori. Dopo di ciò si udiva una infinità di grida e di applausi per parte del popolaccio, che immaginavasi che quell'uccello portasse in Cielo l'anima di quello, di cui si era fatta l'Apoteosi.
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