È raro che negli scritti de' Greci e de' Romani la parola Barbaro rinchiudesse qualche idea di ferocia o di crudeltà. Ordinariamente sta per sinonimo di straniero, di grossolano, d'incognito; ma più spesso significa semplicemente tra i Greci un uomo, che non sa il loro linguaggio, o che lo parla male; e presso i Romani qualcuno, che non sa punto, o sa male il Latino. Ne' primi tempi i Romani sentivansi così poco offesi dalla denominazione di Barbari che non facevano nessun caso di darsela da per loro stessi in rapporto ai Greci.
Trovasi ancora in Plauto la voce Barbare nel significato medesimo precisamente di quello di Latine.
BARBITON. Nome d'un Istrumento degli antichi. Non si sa cosa fosse. Gli antichi ed i moderni l'hanno sovente confuso colla Lira. M. Daeier congettura, che fosse a corde; e facendo derivar barbiton da barumiton, che significa grossa corda di lino, ne conclude che fosse un Istrumento di corde grosse: ciò che havvi di certo si è, che si servivan del Lino per gl'Istrumenti sonori avanti che fosse trovata l'arte d'impiegar per quest'uso gl'intestini degli Animali. Orazio lo chiama lesbion, lesboum barbiton. Ode. I. Lib. I. e Ode. XXXII.
BARDI. Antichi Poeti Galli, che taluni confondono non senza fondamento con i Druidi. perchè questi erano i soli depositarj delle Arti e delle Scienze. Comunque ciò sia, il titolo di Bardo apparteneva specialmente' a coloro, che cantavano le lodi degli Eroi. L'idea, che de' Bardi ci danno gli antichi Autori, s'approssima molto a quella, che si deve avere dei Trobadours, Trouveres e Chanteres: i Bardi seguivano, come questi ultimi, i gran Signori, e cantavano le loro lodi.
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