I Ricchi n'ebber di rame; e non se ne vedevan che pochi di argento, e d'oro nei Regj palazzi. Tutti i commensali bevevano ordinariamente l'uno dopo dell'altro al medesimo vaso.
La prima volta che si beveva, era in onor degli Dei e degli Eroi, e le altre alla salute dei convitati, e delle persone, per le quali si aveva qualche predilezione, tanto presenti che assenti. Presso gli Egizj l'ultima volta che si beveva era ad onor di Mercurio, in un vaso ov'era vino d'assenzio, e sopra il quale eravi incisa l'immagine della morte.
Un tal uso pasṣ presto ad altri popoli; ma le salutari riflessioni, a cui doveva dar luogo, non potevano essere state del gusto de' Greci, che preferiron piuttosto di fare delle libazioni di vino puro in onore di Bacco.
I Romani bevevano ordinariamente del vino. Quelli che erano sobrj, vi mescolavan dell'acqua, e gl'intemperanti vi mescean de' profumi, ed aromi. In quanto all'acqua taluni la bevevano calda, ed altri freddissima, che riguardavano come cosa assai deliziosa. Si contavano i vini dall'anno de' Consoli(7). Il Capo o il Re del Banchetto regolava il modo di bere, vale a dir quante volte, ed in onore di chi si sarebbe bevuto. Qualche volta si auguravano scambievolmente tanti anni di vita quanti sorsi prendevano; altre volte misurando cị che bevevano relativamente al Sextarius, dividevano questo Sextarius in dodici parti eguali, ciascuna delle quali era detta Cyathus, nella maniera istessa, con cui dividevano l'As.
In fine bevevano tanti sorsi di vino quante lettere conteneva il nome della persona, in onor della quale bevevano.
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