Alcuni credono che non perissero che soli 400. mila Volumi, e che tanto dei Libri, che si poterono in tal occasione salvare, quanto degli avanzi di quella Libreria famosa dei Re di Pergamo, di cui 200. mila Volumi furono dati da Antonio a Cleopatra, si formasse la nuova Biblioteca di Serapione, che divenne in breve tempo numerosissima. Ma dopo diverse rivoluzioni sotto gl'Imperatori Romani, ed in cui la Biblioteca fu ora saccheggiata, ora riordinata, alla fine fu essa distrutta l'anno 650. di G. C. Perocchè Amry Generale dei Saraceni dietro ad un ordine del Califfo Omar comandò, che i Libri della Biblioteca d'Alessandria fossero distribuiti ai Bagni pubblici di quella Città, ove servirono a scaldarli per più di sei mesi.
Tra le principali Biblioteche de' Romani si annovera quella di Paolo Emilio, già spettante a Perseo Re di Macedonia, e l'altre di Asinio Pollione, di cui fece dono al Pubblico, di Varrone, di Cicerone, di Lucullo, di Cesare, della quale era Bibliotecario Varrone, ec.
In quanto ai Greci, si può dire che gli Spartani non avevano Libri; e siccome si esprimevano nei loro discorsi concisamente, così gli Scritti sembravan loro superflui, e la memoria faceva lor rammentare ciò che avevano necessità di sapere. Gli Ateniesi al contrario gran parlatori scrissero molto, e così ebbero molte Opere in breve tempo.
Valerio Massimo dice che Pisistrato fu il primo, che pensasse a fare una raccolta di Libri; e Cicerone dice che siamo debitori a lui di aver riunite le Opere di Omero, che prima cantavansi per tutta la Grecia a pezzi staccati e senz'ordine.
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