Pagina (129/560)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      I Frigj furono i primi, che ne costruissero a quattro ruote, e gli Sciti le accrebbero fino a sei; lo che non fa maraviglia rispetto a questi ultimi, poichè i loro carri erano una specie di casette mobili, che servivano per le lor mogli e pe' i loro figli. Queste Vetture, che dapprima inventate furono per la vita civile, s'impiegaron poscia nella guerra e nei combattimenti¸ ma per altro convenne farle assai più leggere: si formò dunque l'ossatura meno massiccia che fosse possibile, dimodochè ad eccezione delle ruote, che eran di querce, e delle stanghe, che erano di frassino o d'olmo egualmente che il timone, tutto il rimanente era di pino. Alla leggerezza dei Carri si unì a poco a poco una grande magnificenza. Si cominciò dal coprir le ruote di lamiere di stagno; in seguito diversi ornamenti furono aggiunti ai carri medesimi, fino al segno che se ne vidder di quelli interamente guerniti d'oro, d'argento e d'avorio. Siccome per ordinario non vi eran che i Grandi ed i primi uffiziali d'un'Armata, che si servisser del carro onde andare a combattere, si custodivano questi carri colla massima premura dalle famiglie, e si riguardavano come monumenti e titoli della propria lor nobiltade.
      L'impiego di questi Carri nelle battaglie doveva essere difficilissimo ed al sommo imbarazzante. Io non comprendo, dice la Sig. Dacier, come i Greci, che erano altronde sì saggi, siansi per tanto tempo serviti di carri in vece di Cavalleria, e come non abbiano rilevati gl'inconvenienti, che ne nascevano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





Frigj Sciti Vetture Carri Grandi Armata Carri Sig Greci Cavalleria