Questo rapporto diminuì in seguito perchè il numero dei Fanti aumentò colle forze della Repubblica, e quello de' Cavalieri restò sempre l'istesso.
Ne' tempi posteriori, in cui l'Infanteria della Legione ascendeva a 5000. uomini e più, questa proporzione d'uno a dieci ritornò ancora qualche volta, almeno per rapporto a tutta l'Armata. Sembra che da Romolo a Cesare il numero di trecento Cavalieri per ciascuna Legione fosse stabile; ciò che Sovente fa dire a Tito Livio justus equitatus: talora però straordinariamente aumentavasi.
Nel Basso Impero la Cavalleria si moltiplicò a proporzione che la disciplina s'indeboliva, e che si obliò che i Romani dovettero alla Infanteria le loro conquiste.
CAVALLO. Questo Animale, che nella sua aria, nella sua incollatura, nel suo camminare ha un non so che di guerriero, fino dalla più remota antichità servì per i combattimenti. Non si cominciò per altro a impiegarlo in quel che dicesi Cavalleria; ma furono i Cavalli attaccati a dei Carri, d'onde slanciavansi dardi e freccie contro degli inimici. L'uso però della Cavalleria come ai tempi nostri è nonostante antichissimo.
In molti Paesi i Cavalieri e i Cavalli erano tutti coperti di ferro, e però si dicevano Cataphracti equites. Ma ciò che si dura fatica a comprenndere si è, che i Cavalli presso di tutti i Popoli antichi non avevano nè sella, nè staffe, ed i Cavalieri non aveano stivali. Avanti l'anno 385. della nostra era i Cavalli da cavalcare non eran coperti che di gualdrappe o tappeti in vece di selle; ma da una Legge di quell'anno l'uso rilevasi delle selle.
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