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      CORSA. Gli Antichi si facevano un punto d'onore in essere reputati abili al corso, ed era uno de' principali esercizj de' giuochi dello Stadio presso i Greci, e di quelli del Circo presso i Romani. In quei famosi Spettacoli avevan luogo tre corse: la corsa a piedi, la corsa a cavallo, e la corsa dei cocchi ossian carri.
      La corsa a piedi facevasi in tre maniere: la prima consisteva nella semplice corsa lungo lo Stadio, dove non percorrevasi che una sola volta l'estensione di questa Carriera, all'estremità della quale eravi il premio per quello, che il primo vi giungeva. Nella seconda, che appellavasi diaule, gli Atleti percorrevano due volte la lunghezza dello Stadio. La terza detta dolica era la più lunga di tutte, ed era composta di più diaule.
      Se la corsa a piedi esigeva molta leggerezza di macchina, era necessaria un'estrema agilità per quella, che si faceva a cavallo. Questo esercizio era cotanto onorevole che le persone del più alto grado non isdegnavano di concorrere al premio nei giuochi Olimpici. I Cavalieri correvano senza sella e senza staffe, non essendosene ancora introdotto l'uso, e tenendo qualche volta per la briglia un altro cavallo, sul quale talora saltavano con una destrezza da stupire nel tempo della corsa medesima.
      La Corsa dei carri era più magnifica, e formava lo Spettacolo il più sontuoso. Non vi si vedevano quasi per concorrenti fuorchè de Principi, degli Eroi, e dei Re stessi, i quali non ambivano meno la gloria di disputar la palma, che quella di vincer battaglie e conquistare Provincie.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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