Benchè eglino fossero Magistrati subalterni, nulladimeno erano in gran considerazione tenuti. Non si faceva niente nella Repubblica, di cui non fossero essi informati, dovendo necessariamente passare per le lor mani i Decreti tutti, e del Senato e del Popolo.
La Edilità secondo la sua istituzione non fu conferita che a de' Plebei pe'l corso di 127. anni; ma l'anno di Roma 388. quelli, che erano Edili, non avendo voluto assoggettarsi alle spese dei Giuochi grandi, i quali s'erano decretati dal Senato in rendimento di grazie per la circostanza della riunione del Popolo coi Patrizj, questi ultimi s'offrirono di provvedervi se si fosse loro accordato l'onore della Edilità. L'offerta essendo stata accettata, fu fatto un Decreto, con cui si ordinò che, oltre agli Edili Plebei, si farebbe ogni anno l'elezione di due altri, che si prenderebbero tra i Patrizj. Si nominarono questi Grandi Edili o Edili Curuli, perchè avevano il diritto della Sedia Curule. Questi nuovi Edili furono incaricati di ciò che vi era di più importante e di più onorevole in quella carica.
A questi Edili Giulio Cesare due nuovi ne aggiunse, che furono detti Cereali, perchè avevano l'ispezione sopra i grani, che si vendevano in Roma. Dovevano procurare, che i mercati fossero abbondantemente provvisti di generi di buona qualità; e quando vi trovavano grano cattivo o altre derrate, il di cui uso potesse apportar danno alla salute, le gettavano senza niun riguardo nel Tevere. La Edilità era il primo passo da farsi, onde pervenire alle altre dignità della Repubblica.
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