Una Donna Pittagorica, a fine di non rivelare questo segreto, si tagliò, per quanto si dice, la lingua co' denti, e la sputò in faccia a Dionisio il Tiranno. Gli Scrittori hanno adunque piuttosto dedotta la causa di quel Precetto disciplinare di quello che l'abbiano riportata con tutta certezza, allorchè hanno scritto gli uni, che le fave assopivano i sensi, e impedivano l'azione dell'Anima; altri, che eccitavano in noi delle passioni tumultuose; altri, che contenevano le Anime dei Morti; altri, che i loro fiori portavano dei lugubri caratteri; altri finalmente, che erano inflessibili, e rassomigliavano alle porte dell'Inferno, ec. Comunque sia, la fava era impura presso gli Antichi, e si riguardava come simbolo della Morte. Per questo s'impiegò nelle cerimonie funebri, e nei funerali mentre si credeva che i morti apparissero ai vivi allorchè erano inquietati o tormentati dai Lemures, o spiriti maligni e si credeva oltracciò di allontanare o almeno placar questi spiriti offrendo lor delle fave, e gettandole sulle tombe.
FAZIONI. Nei Giuochi del Circo quelli, che conducevano i Carri, dividevansi in quattro truppe dette Fazioni, le quali si distinguevano mediante i differenti colori dei loro abiti. Si diceva perciò la fazione bianca, la fazione turchina, la fazione rossa, e la fazione verde. Le principali erano la verde, e la turchina; ma Domiziano ve ne aggiunse due altre, vale a dire la fazione dorata, e la fazione di porpora, di cui però raramente si parla negli Scrittori. Queste differenti fazioni formavano tra il Popolo Romano diversi partiti, in guisa che si scommetteva per tale, o tal'altra fazione.
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