Allor l'uno e l'altro si mettevano in guardia, procuravano di star ben forti in gambe, quindi si movevano per incontrarsi, si attaccavano, e si davan colpi terribili. Allorchè un Gladiatore era rimasto ferito, il Popolo esclamava: hoc habet. In questo punto abbassava le armi, e ciò era il segno che si dava per vinto.
Dipendeva dal Popolo, e talvolta da quello, alle di cui spese lo Spettacolo si faceva, e sempre dalle Vestali quando non arrossivano d'assistere a tali orrori, l'accordare la vita al Gladiatore restato vinto. Un solo caso salvava al soccombente per ordinario la vita, ed era l'arrivo dell'Imperatore, che gli accordava il rinvìo (missio). Il rinvìo differiva dal congedo (rudis). Questo era pe'l vincitore, l'altro poi per il vinto. Il rinvio non era che per un giorno ed il congedo per sempre. Il premio pe' vincitori era una palma, il denaro, e finalmente una spada di legno.
GOMAR, GOMER, GOMOR, o HOMER, Misura di capacità presso gli Ebrei che era la decima parte dell'Ephah, e conteneva un poco più di quattro pinte misura di Parigi. D. Calmet crede, che fosse la decima parte del Bash, e non le dà che tre pinte.
GRADUS. Misura d'intervallo o itineraria presso i Romani. Era di due piedi e mezzo.
GUSTAZIONE. È l'istessa cosa che Antecoena (Vedi Antecoena).
GUTTUM. Era a Roma il nome, che davasi ad un Vaso sacro, da cui a goccia a goccia versavasi il vino.
H
H. Siccome questa Lettera presso gli antichi Romani non era che una semplice nota o segno per indicare l'aspirazione, la trascuravano spesso, e scrivevano, per esempio triumpus per triumphus: altre volte la mettevano al principio di varie parole, da cui l'uso l'ha fatta interamente sparire, come huber per uber; harena per arena.
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