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      Il terzo modo, che era il più semplice, consisteva nel coprire il corpo, e spalmarlo con una copia di droghe aromatiche e disseccanti.
      L'uso d'imbalsamare i morti non si estendeva fino al basso Popolo, che limitavasi a coricare il corpo morto sopra un letto o strato di carbone dopo d'averlo soltanto fasciato con alcuni pannilini; e copertolo con una stoja vi si metteva sopra moltissima rena.
      Si possono in sostanza ridurre a quattro le composizioni usatesi per imbalsamare i corpi de' Morti. La prima fattura era col bitume della Giudea, la seconda colla mescolanza del bitume e del liquore del cedro, o cedria; la terza con questa mescolanza, che si crede essere stato il pissafalto degli Antichi, unito a certe materie resinose e molto aromatiche; lo quarta in ultimo, che era la più preziosa, si faceva col balsamo, d'onde il suo nome (V. Funerali, Mummie).
      IMMAGINI (Diritto delle). Questo Diritto apparteneva alla Nobiltà Romana: per aver tal Diritto non era necessario di essere delle più antiche Famiglie; ma serviva che la Sedia Curule, vale a dir qualche Carica portante a tal distinzione, fosse stata occupata da uno della Famiglia. Queste Immagini presso i Nobili erano i ritratti dei loro Antenati o effigie in busti di cera, che conservavano nelle abitazioni lor proprie, e che potevano far portare nella loro pompa funebre. A basso di questi cerei Busti eranvi scritte le Cariche occupate e le azioni gloriose di quelli, che le Immagini rappresentavano. Si tenevano i Busti rinchiusi in certi armadj, i quali si aprivan soltanto ne' giorni festivi.


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Dizionario compendiato di antichità
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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