Se ne può giudicare da ciò che ha scritto Pausania della Lampada d'oro, la quale stava davanti alla Statua di Minerva nella Cittadella d'Atene; nella qual lampada posto una volta l'olio, durava un anno intero a far lume benchè stesse accesa di giorno, e di notte. Avanti che l'uso delle Lampadi passasse dai Greci ai Romani, si servivano, oltre alle fiaccole di legno resinoso, d'una specie di torcie fatte di corda ricoperta di cera naturale; imperocchè gli Antichi ignoravano assolutamente l'arte di prepararla e imbiancarla; ma il cattivo odore, che tramandavano tali corde, fece loro interamente abbracciare l'uso delle Lampadi. Conviene osservare che la parola Latina Candela, la quale è ancor puramente Greca, non ha mai signiticato nè in Roma nè in Grecia nulla che fosse precisamente quel che si chiama da noi ora candela; e che i lor Candelabri non erano niente affatto destinati a portar qualche cosa, che somigliasse alle nostre candele di cera. Ciò che i Greci ed i Romani chiamavan Candela, non era altra cosa che una Lampada, come pure le Lampade erano quelle, che si ponevano su' Candelabri, i di cui rami o viticci erano fatti e disposti in modo da sostenerle. La forma delle Lampadi era estremamente varia secondo i loro diversi usi; le une non essendo fatte che pe' istare su' Candelabri, avevano per lo più la figura umana; l'altre si portavano a mano; alcune finalmente si destinavano a porsi nelle Lanterne. Vi erano Lampadi a più lumi, ma generalmente non ne avevan che uno. L'argilla era la materia ordinaria, di cui si facevano.
| |
Pausania Lampada Statua Minerva Cittadella Atene Lampadi Greci Romani Antichi Lampadi Latina Candela Greca Roma Grecia Candelabri Greci Romani Candela Lampada Lampade Candelabri Lampadi Candelabri Lanterne Lampadi
|