Quelli, che su tale argomento scrissero, sono caduti secondo M. Dupré Saint Maur in isbagli molto vistosi: 1° nel tradurre gli Autori Greci e Latini hanno sempre dato l'istesso valore al Sesterzio, alla Dramma, alla Mina, e al Talento, senza riflettere sulle variazioni riportate da Plinio: 2° non si sono occupati delle distinzioni tra i numeri assegnati dai differenti Autori, poichè da tutti non si consideravano le medesime espressioni sotto l'istesso punto di vista: 3° tutte le Monete d'argento, che dal valor del Denaro fino a 20. e 24. e forse più sono passate come un Denarius, perchè avevano l'impronta medesima X, come in origine l'istesso è ancor del Sesterzio, che ne formava la quarta parte: 4° invece di sommare i valori di due segni numerici sono stati perpetuamente moltiplicati l'uno per l'altro: 5° non si è bastevolmente considerato, che i Solidus, quando non significavano che monete d'oro, aumentavano, o diminuivauo proporzionatamente di valore ne' cangiamenti del lor peso, e del loro titolo e nome ec. È più sicuro adunque all'effetto di non ingannarsi nella valutazione delle Monete antiche d'oro e d'argento il ragguagliarle, per mezzo del loro intrinseco valore come metalli, su quello del Marco d'oro e d'argento preindicato, ed al prezzo appunto che sarebber vendibile alla pubblica Zecca. Ved. nell'articolo Aureus il modo di fare una tale valutazione applicata a questa antica Moneta d'oro.
MARHESVAN. (V. Bul),
MARMI di PARO. I più antichi Marmi statuarj, che abbiamo, e dalla storia de' quali si può ricavare una certa serie di fatti, son quelli comunemente detti di Paro.
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