Peraltro questi tali Navigli potevano benissimo galleggiare in sull'acqua, ma non erano molto idonei a correre il Mare. In processo di tempo, ed a forza di meditare qualcuno osservò che gli Uccelli, come pure i Pesci, offerivano naturalmente un modello, sul quale fabbricar potevansi Bastimenti nuovi, che avessero la proprietà di solcare anco le grandi acque. Conformemente a questa imagine fu fatto un grosso pesce di legno, il cui ventre era sufficientemente ampio da contenere un certo numero di persone. La testa di questo pesce rappresentava la prua, ed il ventre la poppa; la sua coda moventesi intorno ad un pernio o caviglia dava l'idea del timone, ed i remi raffiguravan le ali o pinne del pesce. Se queste riflessioni congetturrali hanno qualche fondamento, non si può a meno di non far risalire la scoperta della costruzion delle Navi avanti l'universale Diluvio. Quella Nave o Arca, in cui Noè unitamente alla sua Famiglia e alle Specie degli Animali si salvò dal Diluvio, essendosi fermata sopr'una Montagna d'Armenia, dove dopo molti secoli se ne vedevano (per quanto si afferma) ancor certi avanzi, era più che bastevole a dare agli Uomini il Tipo dell'Arte Nautica in generale, e dispensarli così d'andare a impararla dagli Uccelli e dai Pesci. Ciò che havvi di vero si è che tra tutti gli antichi Popoli i Fenicj appariscono i primi nella Storia, che siansi distinti nella Marina; perchè la Fenicia dall'Armenia poco lontana fa parte appunto del Paese, nel quale i figli di Noè ed i lor discendenti rimasero tutti insieme fino a tanto che essendosi moltiplicati d'assai, Dio gli obbligò a separarsi e ad andare nel Mondo onde di nuovo il ripopolassero dopo l'indicata catastrofe.
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