Quei che rimasero nelle Regioni, che furono come la cuna della rinnovazione della Specie umana, formaron per lungo tempo le Società le più numerose. Là ritrovansi infatti le origini della maggior parte dell'Arti, e certamente quella della primitiva navigazione. Quando una Nave erasi costruita fino dalla più remota antichità correva la quasi general costumanza di consacrarla, previe alcune cerimonie religiose, e di segnalarla con qualche simbolo particolare, ponendola sotto la protezione di qualche Divinità, la cui figura si collocava in vista alla prua. Vi erano pure altre simboliche figure alla poppa, come sarebbe un Mostro, a modo d'esempio, la Chimera, o un Animale di notabil grandezza, v. gr. una Balena ec.; ed era da ciò per lo più che davasi al Naviglio il nome della Divinità, o dell'Animale, che distinguevalo. Così la Nave, sulla quale S. Paolo s'imbarcò all'Isola di Melita (Malta), chiamavasi Castore e Polluce, perchè queste due Divinità eranvi rappresentate.
Si dava il nome d'Iside ad una Nave, che avesse avuta l'imagine di quella Dea. Davano ad essa il nome di Tigre se era ornata della figura di questo Animale, ec. Il Toro rapitor d'Europa, e l'Aquila, che rapì Ganimede, non erano altra cosa se non che due Naviglj, il primo de' quali portava la figura del Toro, e l'altro dell'Aquila.
Giova dividere in due specie le Navi pertinenti agli Antichi; le Navi da carico, Onerariae Naves, che servivano al commercio e al trasporto, e le Navi da guerra dette sovente Navi lunghe Longae Naves.
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