NUMERI, o segni numerali. Gli Ebrei, i Greci, e i Romani si servivano delle Lettere dei loro Alfabeti per esprimere i Numeri, o il resultato delle loro calcolazioni, che facevano comunemente per mezzo di certe pietruzze, che i Latini chiamavano calcoli, e di cui si servivano come noi adoperiamo i gettoni. Gli ultimi avevano ancora un'altra maniera di calcolare (V. Abbaco.)
Gli Ebrei a fine di scrivere i loro Numeri si servivano di tutti i Caratteri del loro Alfabeto: dico di tutti i Caratteri, poichè non avevano che 22. sole Lettere, ma peṛ ventisette Caratteri, divisi in tre classi, ciascuna di nove, la prime per le unità, la seconda per le diecine, la terza per le centinaja.
[vedi figura ebraico.png]
Ecco tutti i Caratteri della Lingua Ebraica, col loro valore grammaticale da una parte, ed il valore numerale dall'altra, eccettuati i cinque ultimi, i quali non essendo che Lettere finali hanno il loro valore grammaticale accanto appuntino al valor numerale.
Allorchè poi gli Ebrei vogliono indicare dei Numeri al di là del mille, pongono sopra ogni carattere due punti, i quali lo fanno valere tante volte mille quante unità, diecine o centinaja indica il Numero quando non ha sopra di sè i detti due punti. I Greci per indicare lor numeri usavano in tre maniere delle Lettere del loro Alfabeto.
La più comune era quella di spartire le Lettere dell'Alfabeto in tre Classi, ciascuna di otto Caratteri. La prima Classe contenente le unità era composta delle otto prime Lettere dell'Alfabeto dall'a fino alla lettera TETA inclusivamente, aggiungendo per denotare il numero Sei un segno numerale somigliante alla abbreviazione [vedi figura 6.png] carattere Greco, che equivale a sigma tau.
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