Ecco perchè, nella maggior parte delle Rappresentanze Drammatiche degli Antichi, tra gl'Interlocutori vedesi la Nutrice. I Greci, a fin di parlare più precisamente d'una Nutrice detta comunemente da noi Balia, si servivano delle voci tithe o tithis; e i Romani di mater lactans, mamma, ec.
NUTRIMENTO. Il pane, l'acqua, il vino, latticini, frutte, e carni cotte a lungo o semplicemente arrostite componevano tutto intero il fondamento del cibo dei Popoli antichi; e prima di questo le ghiande, le castagne, ec. (V. Ghiande). Non vi era niente di più semplice e più frugale del vitto degli Ebrei, dei Persiani e dei Greci. Solamente fa maraviglia il sapersi, che mangiassero in sì gran copia come facevano; ma cesserebbe il maravigliarsi riflettendo, che oltre al non fare regularmente che un pasto al giorno, la vigorosa costituzione de' loro corpi esigeva un nutrimento abbondante, che rendevasi ancor necessario per i penosi esercizj, ai quali si davano. Generalmente gli Antichi erano fortissimi mangiatori; e ben lungi dall'arrossirne vediamo in Omero parecchi Eroi, che se ne fan molto onore, o ai quali per questa voracità il Poeta ne fa molto merito.
Era una conseguenza della stima, in cui si tenevano i lavori manuali e le laboriose occupazioni del corpo; poichè supponevasi che non si avesse bisogno di ripararne le forze se non se in proporzione dell'essere state indebolite dalle fatiche. Altra ragione vi era, che faceva lodare i grandi mangiatori nell'unico pasto del giorno, cioè che l'appetito era un segno di non aver niente mangiato nell'intervallo da un pasto all'altro, perchè mangiare in quest'intervallo riguardavasi come massima intemperanza.
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