Orazio non difficulta di dire che inalzava i Vincitori al disopra della umana condizione: non erano i Vincitori più uomini, ma benś Dei (V. Atleti, Carro, Corsa, Lotta, Stadio).
OLOCAUSTO. Secrifizio presso gli Ebrei, ove la Vittima tutta intera, dopo d'averne staccata la pelle, la quale restava al Sacerdote, si consumava dal fuoco dell'Ara, su cui si bruciava. I Pagani avevano pure degli Olocausti (V. Popi).
OMBRES. Presso i Romani coloro, che erano invitati a un banchetto, potevan condurci qualcuno de' loro amici; e questi nuovi commensali senza invito dicevansi Ombres.
OMER. Misura degli Ebrei, che si crede essere stata la medesima della Letheca. Ne avevano un'altra dello stesso nome e grandezza del Gomar (V. Gomar, Lethech).
OMOFAGIE. Feste Greche in onore di Bacco. Vi si mangiavano i visceri crudi e sanguinolenti dei Montoni in memoria di Bacco, rispetto al quale credevasi che non mangiasse se non se carne cruda.
ONORJACI. Ordine di soldatesca nell'Impero Orientale, che introdussero i Goti, i Vandali, gli Alani, gli Svevi, ec. nelle Spagne.
OPALIE. Feste Romane in onore di Opi.
OPPIDUM. Coś era detta la parte del Circo posta davanti alli steccati denominatisi Carceres.
OPSONOMI. Erano due o tre Magistrati di Atene scelti dal Senato o dal Consiglio. Il loro uffizio era quello di soprintendere alla piazza o mercato del pesce, e provvedere che ogni cosa vi si facesse in buon ordine e conformemente alle leggi.
OPTERIA. Appresso gli Antichi furono doni, che si facevano ad un Fanciullo la prima volta che si vedeva.
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